Dal 13 al 15 dicembre il direttore don Lucio Ciardo e gli operatori Massimo Buccarello e Miriam Resta Corrado hanno partecipato, per la nostra Diocesi, al Forum della Mondialità. Il forum  ha offerto ai partecipanti l’opportunità  di confrontarsi sulle “Mappe Necessarie per le Transizioni”. Un lavoro audace in un contesto storico segnato da forze disgregatrici e contrapposizioni politiche. L’evento è stato da stimolo ad affrontare una riflessione attiva sulle transizioni che stiamo vivendo, con particolare attenzione al grido dei poveri e del creato e ad una prospettiva di cammino possibile, di una chiesa portatrice di speranza e  aperta al mondo.

L’iniziativa ha preso lo spunto dalla considerazione di Papa Francesco sulla necessità di comprendere ed entrare nell’attuale fase di “cambiamento di epoca”, sottolineando l’esigeza di accompagnare le comunità cristiane negli attuali processi di cambiamento. I referenti dell’area Mondialità di Caritas Italiana, in collaborazione con i componenti di Fondazione Missio, hanno guidato questa riflessione offrendo uno spazio prezioso per esplorare le dinamiche globali e locali che influenzano il nostro presente. Don Giuseppe Pizzoli ha inaugurato il forum introducendo l’Agorà della Mondialità, un punto di incontro da consolidare tra Caritas e Fondazione Missio,  affinchè diventi  il luogo per condividere valori e proposte nell’affrontare le sfide globali.

Gli interventi nel primo giorno hanno dato la possibilità di comprendere gli scenari globali attuali, toccando i settori economico, ecologico e politico, ed evidenziando  l’interconnessione dei tre settori. Il primo panel ha coinvolto alcuni esperti che hanno analizzato il cambiamento nell’economia, nella finanza e nella politica, delineando  la prospettiva epocale sul cambiamento climatico post COP 28 di Dubai. Il prof. Alessandro Volpi-Università di Pisa- si è soffermato sul complesso scenario dell’inflazione finanziaria, dal 2021 fino ad oggi, evidenziando come l’andamento dei prezzi non è più strettamente legato alla domanda e all’offerta reali, bensì alla finanza globale. La sua analisi ha rivelato una crescente disconnessione tra la determinazione finanziaria dei prezzi e la realtà economica concreta. Il prof Marco Giusti-esperto sul clima-, ha affrontato il pilastro ecologico sottolineando  la necessità di un cambiamento rapido e strutturale per affrontare la crisi climatica, proponendo  la moderazione nei consumi, cioè un cambiamento degli stili di vita, l’efficientismo  energetico e la transizione alle fonti rinnovabili come fondamentali per un futuro sostenibile. Il dott. Jean Leonard Touadi- politologo-  ha affrontato il terzo pilastro, quello politico, mettendo in risalto la crisi dell’Occidente e la necessità di ripensare il concetto stesso di globalizzazione, sottolineando l’importanza di una cooperazione globale, mettendo in discussione l’equilibrio tra interessi individuali-paesi e benessere comune, cioè il mondo intero.

Subito dopo, la comprensione degli scenari, i tre relatori che si sono succeduti hanno delineato le mappe per affrontare queste sfide globali. Don Sergio Massironi-Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ha sottolineato  il ruolo importante che può avere la Dottrina Sociale della Chiesa, che non è nata con la Rerum Novarum, ma da quell’avvenimento che i vangeli ci raccontano: gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: “Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, e predicare un anno di grazia del Signore”. Poi arrotolò il volume, lo consegnò all’inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. Allora cominciò a dire: «Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi». C’è bisogno  di un cambio di approccio della Chiesa alle problematiche che attraversa l’umanità utilizzando come  mappa, l’ecologia integrale, avendo come piattaforme d’azione le  encicliche Laudato Si’Fratelli Tutti e Laudate Deum.

Vittorio Cogliati Dezza-Legambiente e Forum DD- ha sottolineato l’interconnessione tra le questioni sociali e ambientali, rimarcando come la crisi climatica e le crescenti disuguaglianze siano fenomeni globali interconnessi. Giuliana Martorani-geografica- ha sollevato l’importanza di abbandonare non solo i combustibili fossili ma anche i “pensieri fossili”, invitando ad una trasformazione spirituale e culturale,  ribadendo un approccio interconnesso per affrontare questioni biologiche, culturali, comunitarie. Ci ha invitato a non chiuderci verso  i migranti, in modo particolare gli africani; forse ci stanno portando la salvezza, dando la possibilità alla nostra razza occidentale sempre più anziana e quindi prossima a scomparire a trovare nella mappatura delle genetica dell’Africa la salvezza. Riprendendo un’affermazione di Papa Francesco, dobbiamo essere tutti “OSTIARI” e nell’Evangeli Gaudium il metodo nel porci, come Chiesa, in ascolto del mondo.

Il secondo giorno è stato dedicato a laboratori tematici, le rotte: il Pensiero Sistemico, la Comunicazione Empatica e LEGO™ Serious Play ed una mostra “POLVERE DI GUERRA: Dalle macerie alla costruzione di pace”. Nel primo pomeriggio è stato molto pressante l’intervento del Card. Pierbattista Pizzaballa dalla Terra Santa, che ha sottolineato la situazione drammatica di Gaza, rimarcando  che sarà lungo il cammino per la riconciliazione tra i due popoli, se ci sarà…. Subito dopo, sono seguiti, i  lavori di gruppo, a partire da alcune domande preparate dal comitato del Forum Mondialità,  che hanno stimolato la creatività attraverso l’identificazione di mete da raggiungere nei prossimi tre anni attraverso   un percorso possibile.

In serata, attraverso una videointervista, il premio Nobel per la pace Denis Mukweg, ha condiviso la sua esperienza sulla difficile situazione nella Repubblica Democratica del Congo, evidenziando la necessità di solidarietà internazionale per affrontare le sfide umanitarie. Ha raccontato il suo servizio a favore  delle donne violentate e della sua  candidatura alla presidenza del Paese, il suo impegno gli è costato diversi attentati e minacce. Egli ha insistito sul ruolo fondamentale della denuncia e del supporto della comunità in ogni azione.

La mattina del terzo giorno sono state raccontate le prove di navigazione, cioè l’avvio dei gemellaggi tra le delegazioni delle caritas regionali  e le caritas di Paesi dei vari Continenti  già in essere, auspicato da Papa Francesco, in occasione del 50° di Caritas Italiana. Sono emerse delle sfide comuni in modo particolare come la situazione climatica colpisce sempre più le popolazioni più deboli. (Allegato 1)

L’evento si è concluso con l’impegno  di dare gambe alle idee sviluppate nel Forum attraverso l’impegno a coinvolgere le Chiese Locali  in  iniziative concrete, in mare aperto,  mantenendo  viva l’attenzione su questi temi cruciali,  con l’impegno di mettere in rete le esperienze territoriali, sottolineando il ruolo attivo che ogni partecipante può svolgere nel promuovere il cambiamento a livello globale e locale. Tale  logica ci ricorda, quanto il Papa, il 20 aprile del 2018 ad Alessano, diceva del servo di Dio Don Tonino: “non stava con le mani in mano. Agiva localmente per seminare pace globalmente, nella convinzione che il miglior modo per prevenire la violenza e ogni genere di guerre è prendersi cura dei bisognosi e promuovere la giustizia. Infatti, se la guerra genera povertà, anche la povertà genera guerra. La pace, perciò, si costruisce a cominciare dalle case, dalle strade, dalle botteghe, là dove artigianalmente si plasma la comunione.”

Allegato 1: gemellaggi

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