Festa di San Massimiliano – una storia che continua
Da più di vent’anni il TESC (Tavolo Ecclesiale sul Servizio Civile) organizza il 12 Marzo l’Incontro Nazionale dei Giovani che svolgono la straordinaria esperienza del Servizio Civile. Del Tavolo Ecclesiale per il Servizio Civile fanno parte Caritas italiana, gli uffici Cei per le missioni, per i giovani e per la pastorale sociale, Azione cattolica, Acli, Agesci, Misericordie d’Italia, Comunità Papa Giovanni XXIII, Confcooperative, Cenasca-Cisl, Csi (Centro sportivo italiano), Focsiv, Gavci, Salesiani per il sociale, Compagnia delle opere – Opere sociali, Anspi, Unitalsi. Quest’anno, cogliendo l’occasione del centenario della nascita di don Lorenzo Milani, l’incontro si è svolto a Barbiana.
All’evento ha partecipato anche una delegazione pugliese di giovani che stanno svolgendo il Servizio Civile Universale presso le Caritas di Foggia, Cerignola e un folto gruppo della nostra Caritas di Ugento –Santa Maria di Leuca insieme ai responsabili.
La scelta del giorno non è certo casuale, infatti il 12 Marzo ricorre la festa liturgica di san Massimiliano di Tebessa, il giovane che muore martire per la scelta dell’obiezione di coscienza, sotto l’Impero Romano, un giovane della Chiesa di Cartagine. Massimiliano, figlio del funzionario del fisco, Fabio Vittore, era coscritto per il servizio militare: pur essendo dichiarato arruolabile, si rifiutò e per questo fu condannato a morte. S. Massimiliano così rispondeva al proconsole Dione, che gli imponeva di fare il soldato: “Il mio servizio è per il mio Signore. Non posso servire al mondo come soldato. L’ho già detto, sono cristiano………..Tuttavia io sono Cristiano e non posso fare del male”. Come san Massimiliano che con il suo gesto ha comunicato al mondo un messaggio di pace, così i giovani che scelgono il servizio civile universale raccontano la loro scelta di pace, di servizio e di responsabilità civile verso tutti i cittadini del mondo, dando priorità agli ultimi e divenendo testimoni, nello stesso tempo, nei confronti dei propri coetanei.
Il raduno e una parte dei lavori si sono svolti presso l’istituto Giotto Ulivi a Borgo San Lorenzo da dove poi sono partite le navette per Barbiana. A guidare la giornata il messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace del 1 gennaio scorso: «Nessuno può salvarsi da solo. Ripartire dal Covid-19 per tracciare insieme sentieri di pace».
Ha introdotto il tema il responsabile del Servizio Civile Universale di Caritas Italiana Diego Cipriani, cui è seguito il saluto del Direttore di Caritas, don Marco Pagniello. Tutti poi abbiamo ascoltato l’intervento online di Michele Sciscioli (Capo Dipartimento Politiche giovanili e Servizio civile universale – Presidenza del Consiglio dei Ministri), e successivamente un momento dedicato a “Don Lorenzo Milani e Barbiana” a cura degli studenti dell’Istituto Giotto Ulivi. Subito dopo è stata raggiunta Barbiana con le navette mentre gli ultimi 800 metri sono stati percorsi a piedi. Si è trattato di un percorso scosceso e in salita nel bosco, quasi ad assaporare la fatica e la trepidazione del giovane prete Don Milani che nel 1954 in una giornata piovosa, quasi 70 anni prima, aveva percorso. Ciò ha dato ad ognuno di noi la forza di non scoraggiarsi mai, soprattutto nel servire gli ultimi, quando si è invitati ad entrare nei non luoghi per ridare speranza e dignità.
Resta impressa nei cuori dei giovani la bussola sempre viva di don Lorenzo Milani. Su a Barbiana è stata fondamentale la testimonianza di Annalisa, una volontaria della Fondazione don Milani «Qui a Barbiana i figlioli imparavano l’italiano, a far di conto, la storia e la geografia, le stelle e il corpo umano, a leggere il giornale e a parlare più lingue, compreso il cinese. Dodici ore al giorno, trecentosessantacinque giorni l’anno. Ma se c’è una cosa che qui ogni figliolo imparava era porsi delle domande, delle domande per ogni cosa. E poi per ogni domanda darsi delle risposte. Risposte mai superficiali, sempre di contenuto. È questa la lezione più grande che c’ha insegnato il priore.» e poi la preghiera di don Lucio, direttore della Caritas Diocesana, sulla tomba di don Milani accompagnato da noi giovani“Cogliamo il grande insegnamento di don Lorenzo Milani, mettiamo al centro l’essere umano, i suoi bisogni, i suoi valori… Prendiamoci cura degli ultimi.”
Nel pomeriggio, di ritorno da Barbiana, dopo il pranzo, si è avuta la possibilità di confrontarsi e dialogare con Bernard Dika, delegato della Regione Toscana per le politiche giovanili, che ha donato una copia della Costituzione Italiana, richiamandone due articoli, l’art 3 secondo capoverso. “………E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.” e l’art. 11 “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali;……..” che sono stati approfonditi alla luce del pensiero e delle scelte concrete di don Lorenzo Milani da Sandra Gesualdi (vice-presidente Fondazione Don Lorenzo Milani) e da don Andrea Bigalli (docente Istituto Superiore Scienze Religiose della Toscana).
La celebrazione eucaristica a conclusione della giornata, alle ore 16, si è tenuta presso il santuario del Santissimo Crocifisso ed è stata presieduta da monsignor Mario Vaccari, vescovo di Massa Carrara Pontremoli e delegato della Conferenza episcopale toscana per il Servizio della Carità.
Un grazie va’ alla Caritas di Firenze per l’accoglienza e il supporto in tutta la giornata, una menzione particolare all’operatrice caritas, Morciano Santina, nostra conterranea.